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Le materie di indirizzo propongono la conoscenza e l’utilizzo dei metodi proiettivi, orientando gli alunni verso l’elaborazione progettuale della forma architettonica, degli oggetti e dell’ambiente. Affinché ciò avvenga, il percorso si articola attraverso un’appropriata conoscenza dei codici geometrici come metodo di rappresentazione spaziale, una conoscenza che permette di leggere un progetto architettonico complesso grazie a piante, prospetti e sezioni. Rilievo fondamentale assume lo studio della Storia dell’Architettura, in particolare quella moderna e contemporanea, della quale presi in considerazione gli elementi costitutivi e gli aspetti funzionali ed estetici, puntando l’attenzione ai materiali da costruzione ecologici ed ecosostenibili.
L’obiettivo primario della sezione è indirizzare gli alunni ad un particolare metodo di lavoro valorizzando la capacità mentale di organizzazione e sintesi nel campo delle conoscenze attinenti le problematiche progettuali: l’apprendimento degli elementi strutturali e l’acquisizione dei metodi, delle tecnologie e dei processi di rappresentazione e costruzione di prototipi e modelli tridimensionali in scala di manufatti per l’architettura, l’urbanistica e il design, utilizzando mezzi manuali, meccanici e digitali. Nel terzo e quarto anno si effettuano prospettive intuitive e rilievi a vista, rigorosamente a mano libera, utilizzando varie tecniche grafiche, ma anche modelli di manufatti edilizi, di particolari costruttivi o di elementi architettonici da supporto al lavoro di progettazione che si sta svolgendo. I modelli vengono realizzati in legno, plexiglass e cartoncino, utilizzando diverse strumentazioni come la stampante 3D, il laser e le attrezzature per la lavorazione del legno. Nel quinto anno lo studente approfondisce e completa quanto effettuato durante il biennio precedente, rafforzando la propria autonomia operativa. È infatti opportuno anche sperimentare in maniera autonoma nuove soluzioni tecniche ed estetiche, interagendo con altri tipi di medium artistici.
La progettazione architettonica rappresenta un processo creativo che va dall’ideazione alla realizzazione di modelli, attraverso un’azione programmatica che si sviluppa su diverse fasi. Lo schizzo rappresenta la prima fase del progetto ovvero l’ideazione: gli studenti disegnano a mano libera su supporti cartacei, con matite, pantoni e pennini, illustrando graficamente le prime idee. Le fasi successive vedono la rappresentazione digitale del disegno ideato; gli studenti hanno la possibilità di utilizzare software professionali, come AutoCAD, ArchiCAD e Sketchup, che consentono di realizzare modelli virtuali 3D e rendering fotorealistici.
Al termine del percorso formativo gli studenti, oltre ad aver appreso l’iter progettuale proprio della materia, sono in grado anche di esporre le proprie idee, curando l’aspetto estetico-comunicativo con l’ausilio di tavole da disegno, modelli tridimensionali, modelli virtuali, animazioni e fotomontaggi.
Il laboratorio si suddivide in tre ambienti. Il primo è dedicato alla modellistica e alla restituzione grafica dei progetti e delle fasi operative per la realizzazione di plastici e oggetti in scala, anche con la tecnica della termoformatura.
Un secondo ambiente, ove sono collocate le stampanti 3D e il laser, viene utilizzato per tagliare, incidere e testurizzare superfici di diversi materiali o per sviluppare prototipi e modelli in scala. Il terzo ambiente, contenente le macchine per la lavorazione del legno e del plexiglass, viene utilizzato per la preparazione del materiale utile allo sviluppo degli elaborati, e può accogliere il docente, l’assistente tecnico e gli alunni che seguono le fasi preparatorie.
Nel laboratorio è presente il forno pressa per la termoformatura. Questa tecnica permette lo stampaggio di materie plastiche a caldo. Partendo da uno stampo in legno con lastre di metacrilato preriscaldate poste sullo stesso e adeguatamente pressate, si avvia la produzione di oggetti di piccola dimensione, come vassoi, lampade o formelle decorative. Si possono ottenere così infinite forme plastiche, dalle molte finalità decorative e assemblabili per realizzazioni finali imprevedibili. Il laser e la stampante 3D, come tutte le macchine a controllo numerico, lavorano con software specifici – da AutoCAD a Rhinoceros.
Per far sì che le attrezzature e le macchine presenti nel laboratorio vengano utilizzate con consapevolezza e autonomia, le misure di prevenzione previste sono messe a conoscenza degli alunni. I macchinari sono comunque sempre utilizzati in presenza del docente.
Nell’ultimo anno scolastico, durante il lockdown, gli alunni hanno lavorato da casa sul progetto “Piazza”. Partendo da una particolare sensibilizzazione e da una presa di coscienza del valore simbolico della piazza, ognuno si è preso carico della “propria” piazza, rimasta vuota e silenziosa, ed è andato a conoscerla in tutti i suoi aspetti. Una piazza vuota è l’equivalente di una città vuota; eppure, partendo da una realtà fattasi così irreale, i ragazzi hanno ridisegnato e in un certo senso riprogettato i tratti di quei luoghi così cari.
Nel quadriennio scolastico 2014-2018, la sezione è stata protagonista del progetto “Arredo Casa Zampini”, un’attività fortemente connessa con il territorio attraverso la rivisitazione di un importante progetto del noto artista maceratese Ivo Pannaggi. Il lavoro, articolato in diverse fasi, prevedeva una ricerca storica e fotografica, la produzione dei disegni esecutivi, la realizzazione di modelli e infine la costruzione in scala 1:1 di tutti i mobili della sala da pranzo e della camera da letto. Nell’anno scolastico 2019/2020, per commemorare i cento anni del Bauhaus, la scuola ha organizzato l’evento espositivo “BAUHAUS 100”, correlato alla mostra curata da Aldo Colonetti “Bauhaus 100: imparare, fare, pensare”. In questa circostanza sono stati messi in mostra diversi prodotti realizzati dalla sezione, anche per testimoniare come i fondamenti didattici delle attività svolte nella scuola trovano importanti agganci proprio con la teoria e la pratica del Bauhaus.
In seguito agli eventi catastrofici del terremoto, con l’intento di formare futuri architetti e studiosi di edifici storici del territorio, ci si è interessati al patrimonio storico e artistico dei borghi colpiti dal sisma, per poterli, sia pur virtualmente, ricostruire e far rivivere. Una preziosa collaborazione è venuta dai Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale, che hanno sensibilizzato gli studenti e li hanno aiutati, nell’anno scolastico 2018/2019, nello “studio” della chiesetta della Madonna della Cona di Castelsantangelo sul Nera.
Un’esperienza interessante è anche stata quella proposta dal premio “Storie di Alternanza”, a cui gli studenti hanno partecipato con il progetto “Storia di una passione – bottega creativa”.
Infine, decisamente significativa e qualificante è stata la partecipazione, in collaborazione con la sezione di Audiovisivo e Multimediale, al concorso “Premio scuola digitale”, nel quale la scuola ha ottenuto la vittoria sia nella fase provinciale sia in quella regionale, accedendo dunque alla finale nazionale, nella quale si è classificata al quinto posto assoluto.
Al termine del percorso di studi, gli studenti saranno pronti a collaborare e ad operare negli studi tecnici pubblici e privati, negli show room o nell’industria dell’arredamento, come liberi professionisti o dipendenti. Il diplomato potrà accedere a qualsiasi facoltà universitaria o accademica, potrà altresì approfondire la “materia” nello specifico scegliendo i corsi di studio universitari proposti dalle facoltà di Architettura, Urbanistica o Industrial Design.
A casa bisogna avere un computer e programmi specifici?
Non è obbligatorio, ma consigliabile avere un computer; con la certificazione di iscrizione alla scuola, lo studente, seguito degli insegnanti, può fare richiesta per ottenere le versioni di studio di programmi come: Autocad e Archicad, versioni che vengono rilasciate solo agli studenti iscritti. Inoltre, con l’iscrizione alla piattaforma di Google, lo studente può utilizzare una versione Studio di SketchUp.
Gli studenti devono lavorare alle macchine?
Non tutte: utilizzano trapani a colonna, carteggiatrici, trafori e utensileria atta ad uso domestico (avvitatori, trapani, ecc).